Qui le più fragili mie foglie, eppure quelle che dureranno più a lungo,
Qui velo e celo i miei pensieri che non mi piace rivelare,
Eppure essi mi rivelano più di ogni altra mia poesia.



Walt Whitman

UnderConstruction



Quando ho mangiato bene mi informo sul destino degli altri.

(pagina CulinAria, che non è una roba porno, ve lo dico:)

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martedì 23 ottobre 2012

mi conosco




mi arrampico su me stessa

mi cerco nella memoria

mi graffio in cerca di parole
perse
in fondo allo stomaco

mi percorro
inciampo



la strada è sbagliata
continuo a cadere

fra le mani

una bolla di vuoto



ho paura  di non  riconoscermi
mi capita, a volte
di guardare al passato e di chiedermi com'ero
che cosa guidava il mio cuore, le mie mani, i miei occhi
sono così diversa, mi amo e mi detesto, mi rispetto e mi oltraggio, mi conosco e

non

mi

riconosco. 


Aria
 

B.S. 13/05/2009

 ps.:  giuro, appena mi riconosco, torno!



mercoledì 4 luglio 2012

Portami



Portami
sulla linea del mare
e affonderemo verso l’alto
nella vita del vento.

Avvolgimi
nel tuo abbraccio
e si dissolveranno gli abissi
dell'anima
si scioglieranno le lacrime
di sale
si polverizzanno le pietre
di dolore

Stringimi
e svanirà
la distanza tra
la luce e l'ombra
la luna e il sole
il mare e il cielo
Tra te e me

Fammi
entrare nella tua pelle
e il sogno
diventerà

il possibile

Aria

martedì 12 giugno 2012

12 giugno

"Tu sei forte, sei una roccia...ma speciale, plasmata dal vento della passione e dalla luce solare della bellezza: come la semplice, solida e solidale pietra dei muretti a secco, che custodiscono la bellezza spontanea e genuina dei papaveri rossi e degli ulivi verdi...come la pietra che, sulle coste, ha eretto le torri di avvistamento e che, in lontananza, suggeriscono che lì dove c'è quella roccia, c'è sempre la grandezza del(l'a)mare...Auguri mia cara, auguri!"

Grazie amico mio caro, sei un Angelo,  auguri anche a te!

[ Lo so, sembra è un post autocelebrativo, ma me lo regalo e dico addirittura che  me lo merito, ché di solito mi massacro,  e ho voglia di crederci, almeno cinque minuti, ecco! ]


mercoledì 6 giugno 2012

miraggi






illusioni
immergono
il profondo
mosaico
del cuore
in periferie
abitate
da ingenui
palpiti
d'amore

maree
di sogni
impavidi
galleggiano
come
fiori
di luce
nell'abisso
dell'anima

emozioni
si consumano
nel silenzio
fino
a quando
mi raggiungono
dove
nessuno
può
seguirmi

miraggi
nell'ombra
di desideri
ignoti
che
perdono
i contorni
nelle
vibrazioni
del
(mio)
calore
.







Aria








venerdì 11 maggio 2012

[invio]

.



Perché io non so soffrire. e  succede che
i pensieri
mi volino in testa come proiettili impazziti.
vagolano e colpiscono e feriscono e sbattono contro le pareti dell'anima.
sfiniti,  evolvono in
parole
che lentamente si imbevono di senso.
le poggio.
sedimentano. 
perdono peso. 
le manipolo. 
le plasmo. 
le osservo. 
le sostituisco.
 pensieri
che cominciano a diventare estranei.
estranei a me.
come fossero  oggetti.
come se una volta usciti da me si solidificassero.
li espongo.
si assottigliano.
si consumano.


soffio.


[invio]


e il mio cuore è fuori


Aria 

eco del 5/3/2009 B.S.



foto: Hati00

mercoledì 2 maggio 2012

hysteria




(...)
l'isterismo è una forma di energia?
Sarà forse possibile canalizzarlo?
avere delle piccole centrali alimentate a zitelle infelici, dinamo messe in moto da vedove sull'orlo dello strapiombo della quarta età?
Sarebbe un bel risparmio: tutta igiene mentale assicurata, e si otterrebbe di mettere finalmente al bando ogni sottoprodotto solforoso dell'emotività che inquina la vita familiare e rende micidiali le parentele; senza contare poi la ricaduta benefica anche sull'ambiente urbano.
Ma, d'altra parte, i vantaggi ecologici ed economici indurrebbero gli amministratori a una politica di incremento delle frustrazioni socio-sessuali delle donne: ci sarebbero campagne di moralizzazione, pubblicità a favore della castità volontaria, magari anche un campetto di concentramento per le più impenitenti.
Le donne, deprivate di ogni sfogo, farebbero la coda per rovesciare il loro tributo di isteria nei centri di raccolta comunale.
Ira alla patria?















("La bruttina stagionata" Carmen Covito)



[inutile dire che, solo io, alimenterei un palazzo di 10 piani] 


immagine: web

martedì 17 aprile 2012

emozioni

.

Lucenti come aquiloni veleggiano  e bramano. Quante emozioni. Alcune hanno segnato delle tracce invisibili, altre sono diventate un materasso su cui cadere quando non vedo altro che un buco nero, altre ancora sono sorrisi che mi sono rimasti appiccicati dentro il viso, all'interno, li vedo solo io, altre emozioni, forti, come il terrore e la disperazione sono diventate lontane, le guardo col distacco delle cose avvenute e con il rispetto delle cose che tornano, e mi accorgo, via via che il tempo passa, che perdo la memoria delle cose e degli avvenimenti ma non delle suggestioni che mi hanno regalato. Profumi, sensazioni sulla pelle, sobbalzi e sorprese... ogni tanto ne riconosco qualcuna, in altre cose e in altri avvenimenti. Perché le emozioni se vai a risvegliarle, non cambiano, sono sempre le stesse, fresche e crude.




(emozioni)
lucenti
come
aquiloni
veleggiano
e
bramano
nell'estasi
azzurra
il cuore
in cielo
e l'anima
sulle balze
legata...
sulle onde
del vento
tremula
scia
dolcemente
vado
raccogliendo
chimere
da regalare
alle nubi

Aria





venerdì 6 aprile 2012

--,--'--@




(da “Diario di poeta e mare”  poesia n. 106 - Juan Ramón Jiménez)
versione originale QUI


mercoledì 4 aprile 2012

a cosa pensi?




Lei era tornata dal lavoro tardissimo, come ormai succedeva da più di un mese, non si fermava neppure per pranzare, le scadenze sempre più vicine le toglievano il sonno. E il tempo. Lavorava anche durante i weekend, fino a tardi. Queslla sera era distrutta. Aveva cenato con un panino, sistemato casa, mandato a letto i bambini. Era stanca. Le doleva la testa. E la schiena. E i piedi. Le bruciavano gli occhi. Finalmente la giornata era finita, poteva fermarsi. E si fermò. Sprofondò nella poltrona. Accese la tivvù. Guardò lo schermo ma i colori le ferirono gli occhi. Il chiacchiericcio la infastidì. Pigiò muto sul telecomando. Accese lo stereo a tutto volume, come le piaceva fare.
Chiuse gli occhi per farsi possedere dalla musica.
Ma poi li riaprì. Le note le ferirono i timpani. Abbassò al minimo.
Prese un libro, lo aprì e si mise a leggere. Pagine bianche.
 Le parole le attraversavano la mente senza lasciar traccia.
Posò il libro sulle ginocchia.
Si accese una sigaretta.
Sentiva i muscoli del collo che lentamente si distendevano.
Guardava il fumo bianco formare strane figure che si dissolvevano in altre strane figure che...
Si sentì osservata. Alzò pigramente lo sguardo e lo vide. In piedi sulla soglia.
Lui la guardava. La osservava in silenzio.
Lui - A cosa stai pensando.....
Lei - A niente
Lui - Non è possibile
Lei- A niente. Sto fumando.
Lui - Lo vedo che fumi....ma io vorrei sapere a cosa stai pensando....
Lei cominciò a pensare a cosa stava pensando. Ma non le veniva in mente niente. Si concentrò. Forse stava pensando che doveva ricordarsi di chiudere a chiave il portone. Ma poi ricordò di averlo pensato almeno un'ora prima. Forse stava pensando che il bancomat era chiuso e doveva far benzina ma poi ricordò che...cominciò a cercare ansiosamente nella sua testa anche un solo briciolo di pensiero. Cosa? Cosa? Cosa stava pensando cristusantu se non trovo qualcosa questo non molla. Lui continuava a guardarla. A s p e t t a v a.
Lui - Sai...a volte sei così assente...chissà cosa stavi pensando...
Lei - Te lo giuro, a niente
Lui - E' impossibile non pensare a niente
Lei - Ovvio. Quello che volevo dire è che qualunque cosa fosse non la ricordo, hai interrotto i pensieri e quelli per dispetto si sono persi...iti...andati...kaput
Lui - Capita spesso che vaghi con la mente....chissà dove vai....me lo chiedo spesso....a volte vorrei essere nella tua testa....leggere nei tuoi pensieri...
Lei lo guardò sgomenta.  Il mozzicone ormai finito le bruciava le dita. Puntò gli occhi nei suoi occhi. Agganciò il suo sguardo . Lui aveva la fronte lievemente  aggrottata, era concentrato come un leone che abbia puntato la preda e aspettava.
Lei allora sollevò mollemente le braccia, portò le mani ai capelli e li spostò dal viso, si bagnò le labbra e soavemente spiegò:
- Pensavo a un cazzo............
Lui continuava a guardarla, la mascella gli cadde, la fronte si arricciò in un fascio di rughe e lei lesse nel suo sguardo sorpreso che dici? non è da te parlare in questo modo....E allora lei  finì:
 - E pure bello in tiro.
Lui girò il culo e se ne andò.
Non le parlò per una settimana.

Aria


M.M. 21/01/2008



mercoledì 21 marzo 2012

c'è

.


c'è il respiro che (finalmente) si scioglie come un rivolo d'acqua nella sabbia

c'è il mio cuore che batte   per te

c'è un raggio di sole che vivifica i  capelli

c'è una deliziosa piccola spiaggia

c'è un campo d'erba gremito di ricordi che mi seguono con lo sguardo

c'è una stella che aspetta il mattino dondolando su un alito di vento

c'è la nonna che sta diventando un po' vecchia

c'è un lavoro che forse non ci sarà

c'è una mano calda tra  le gambe bagnate

c'è il rumore del mare che si perde nel vento

c'è un vecchio ulivo che attraversa la strada

c'è il tuo volto disegnato dai miei occhi

c'è il canto delle cicale che  attende assopito

c'è la voce dei bambini che chiamano

c'è la vipera vicino al torrente

c'è l'onda che abbraccia lo scoglio

c'è il giardino della casa al mare che dorme

c'è il mio corpo  sfacciato e affamato

c'è un arcobaleno in fondo alla strada: lo voglio attraversare!

c'è il senso di colpa spinto ai margini del quadrato

c'è un vuoto da colmare: l'assenza di   te   me

c'è la vita e c'è domani



Aria


 (liberamente ispirato a "C'è" di Guillaume Apollinaire)


Foto: Angelica

sabato 25 febbraio 2012

conseguenze







La colpa è mia, piangeva, ed era vero, non si poteva negare, ma è pur certo che se prima di ogni nostro atto ci mettessimo a prevederne tutte le conseguenze, a considerarle seriamente, anzitutto quelle immediate, poi le probabili, poi le possibili, poi le immaginabili, non arriverremmo neanche a muoverci dal punto in cui ci avrebbe fatto fermare il primo pensiero. I buoni e i cattivi risultati delle nostre parole e delle nostre azioni si vanno distribuendo, presumibilmente in modo alquanto uniforme ed equilibrato, in tutti i giorni del futuro,compresi quelli, infiniti, in cui non saremo più qui per poterlo confermare, per congratularci o chiedere perdono.

["Cecità"   Josè Saramago] 
(altri frammenti QUI)





foto: Katrin Adam

venerdì 17 febbraio 2012

una melagrana profonda e aperta

Mi beso era una granada,
profunda y abierta;
tu boca era rosa
de papel.

El fondo un campo de nieve.

Mis manos eran hierros
para los yunques;
tu cuerpo era el ocaso
de una campanada.

El fondo un campo de nieve.






Il mio bacio era una melagrana,
profonda e aperta;
la tua bocca una rosa
di carta.

Il fondo un campo di neve.

Le mie mani erano ferri
per le incudini;
il tuo corpo  il tramonto
d'uno scampanio.

Il fondo un campo di neve.






frammento di "Madrigale" Federico García Lorca.
Versione versione originale ed integrale QUI


 




per te, Vale :)

elaborazione grafica FrammentAria

martedì 31 gennaio 2012

?










il silenzio
dell'insonnia
dilata
il tempo,
lo slabbra,
lo strazia,
lo carica di luci accecanti quando sei al buio,
di bugiarde verità, di vere menzogne.
un silenzio non cercato,
imposto dall'impossibilità di controllare gli eventi
e i pensieri.

non dorme mai il silenzio?

.

Aria

[il mio continua a vegliare, però lascio un sorriso agli amici, ai lettori abituali e a quelli casuali]
foto di Ira Bordo


  16/8/2008 B.S.

giovedì 19 gennaio 2012

restless



inquietudine e senso di impotenza
l'attesa mi consuma
non ho mai saputo aspettare




lunedì 9 gennaio 2012

telesthesia

.
.
.
E mentre
disegni
la mia bocca
con l'idea
io
sento
la carezza
dei tuoi
tratti
sulle
labbra

e quando
sfioro
col pensiero
le tue mani
assetate
tu
ripercorri
i contorni
della mia pelle
profumata
d'attesa



e se canto
il tuo nome
nel silenzio
del risveglio
il tuo cuore
palpita
dentro
la melodia
di un battito
che brucia
col mio.


Aria









foto: Piotr Brosinski



domenica 1 gennaio 2012

...e me

.
.
.
.

Del primo sogno dell’anno nuovo


nessuno è partecipe,


ma ne ho solo sorriso in segreto,

tra me e me.






(da "Cento haiku" ed. Guanda)



















foto personale

nota

I post etichettati col tag "echi" sono ritorni di parole, ripubblicazioni di pensieri posati nel tempo andato in due blog sul portale di Libero (che non ho cancellato nonostante li ritenga finiti). Per ragioni ogni volta diverse ho voglia di sentire l'eco di quel passato, qui.

altrove

Lettori fissi





Cara, amica mia cara,
ciò che riceverai sono oggetti da riempire, come lo è la vita d'altronde. Riempire con le tue scintille di bellezza che assomigliano un po' alle mie - altrimenti perché saremmo amici? continua

infiniti cristalli, brandelli di trasparenze raccolti ai bordi di un'anima fragile, se frugo in me non trovo che questo: frammenti di aria.

passato prossimo

... .. . ..

. . . . .